Roberto Bolle - Aforismi e Frasi Famose

Ballerino Italiano
(Casale Monferrato, 26 Marzo 1975)


Se sogni di ballare, la strada non è un casting al centro commerciale.
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Essere bello? Mi ha aiutato tanto. La danza si basa sull’estetica, vedi sul palco il principe azzurro e riesci a identificarti nella storia.
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Nella vita se vuoi fare il ballerino o il cantante servono anni di lavoro.
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Ci sono programmi tv ben fatti che hanno il merito di fare entrare la danza nelle case di tutti. Ma la tv dovrebbe far vedere anche la danza vera, quella fatta a teatro da chi ha studiato 15 o 20 anni.
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Bisogna distinguere tra i reality e i talent. Ai primi dico no, il messaggio è che per affermarti non devi saper fare niente. I talent show possono essere un mezzo per avere visibilità quando hai un sogno, ma bisogna stare attenti: la tv è un mezzo potentissimo, puoi essere lanciato e poi dimenticato, con grandi contraccolpi soprattutto per chi non è preparato, non ha anni di scuola e di sacrifici alle spalle.
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Per fare questo mestiere la passione è la base. Ma il talento va forgiato. Ogni giorno ci vogliono disciplina e una grande dedizione.
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Uno come Michael Jackson era un punto di riferimento anche per chi fa danza classica.
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Non sento il peso delle rinunce che ho dovuto fare per dedicarmi alla mia crescita artistica, capita in qualunque professione.
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La danza è considerata d'elite. Riuscire a portarla tra la gente non è facile, ma qualcosa sta cambiando. Mi è capitato di ballare in piazza davanti a 50.000 persone, mi aspettavo di tutto. Invece mi hanno guardato in religioso silenzio, un’esperienza bellissima.
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Vorrei farmi conoscere come personaggio che ha fatto un percorso con passione e sacrifici. La mia è un'esperienza che può essere utile anche a qualcun altro.
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Se lavori con il corpo devi stare molto attento. Basta un piccolo incidente e ti fermi. Non sei tutelato da nessuno. Senza contare l'impegno e la pressione psicologica di essere sempre il numero uno per essere poi invitato di nuovo. Non esistono garanzie. La danza è un percorso difficile ma pieno di soddisfazioni.
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Non nascondo che avere tutti gli occhi puntati contro non è sempre motivo di stimolo e a volte risento del clima negativo che può crearsi intorno a me. Per fortuna riesco sempre ad instaurare un buon rapporto con le mie partner e con i maestri, riuscendo a superare agevolmente possibili momenti di tensione.
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Sono sempre stato portato per la danza, tuttavia nulla avviene per grazia ricevuta.
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Il pubblico ha gli occhi puntati su di te e si aspetta una grande performance, quindi bisogna stringere i denti e mascherare qualsiasi problema fisico...non si può sbagliare.
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Un po' come per gli attori di Hollywood se sei bello corri il rischio di non essere considerato abbastanza “interprete”: Charlize Theron ha dovuto imbruttirsi per dimostrare quanto era brava.
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Non reputo giusto che una persona con una dimensione pubblica debba per forza parlare del suo privato o essere forzata a fare delle scelte pubbliche.
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Spero di continuare a ballare il più a lungo possibile, poi mi piacerebbe insegnare, o dirigere una compagnia.
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Non si può e non si deve diventare una macchina da palcoscenico.
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Se capisco che in un particolare momento della mia attività sono stanco, e magari decido di dormire prima dello spettacolo, è sicuro che se la serata andrà bene, allora dormirò prima di tutte le successive! Questo non è essere superstiziosi, è qualcosa che ha a che fare con una ricerca del giusto assetto nelle diverse situazioni che capitano.
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Sono onorato di essere uno dei più giovani ambasciatori Unicef: è quanto mai importante dare un segnale ai giovani, facendo capire che tutti possono contribuire ad aiutare nel sociale, e non solo persone affermate, più avanti nell'età.
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Mi piace molto ballare coreografie contemporanee e mi da una soddisfazione immensa.
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Pretendo molto da me, di sicuro più di quello che la natura può avermi dato gratuitamente.
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Dai miei genitori ho sempre avuto un grande supporto. La mia non è una famiglia di artisti, papà vende macchine, mamma è casalinga. Però hanno incentivato la mia passione, mi hanno aiutato a lasciare Vercelli per studiare alla Scala di Milano.
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Ci sono volte in cui è davvero difficile tornare alla sbarra la mattina dopo uno spettacolo, alle 10, per scaldarsi e allenarsi. Ci vuole un rigore che altri mondi che incontro non hanno. Da una parte è difficile, dall'altra è un privilegio perché so di avere altri valori, qualcosa da dimostrare e da conquistare ogni giorno.
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Roberto Bolle

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