Vittorio Alfieri - Aforismi e Frasi Celebri

Aforismi e Frasi Celebri
Drammaturgo, Poeta e Scrittore Italiano
(Asti, 16 Gennaio 1749 - Firenze, 8 Ottobre 1803)
Segno Zodiacale Capricorno

Dalla paura di tutti nasce nella tirannide la viltà dei più.
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Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli.
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Sempre ho preferito tristo originale ad ottima copia.
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Il lusso - che io definirei l'immoderato amore ed uso degli agi superflui e pomposi - corrompe in una nazione ugualmente tutti i ceti diversi.
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Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore.
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Non perdo mai occasione d'imparare a morire; il più gran timor ch'io abbia della morte è di temerla.
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Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del padreterno. Non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me: che farete da soli?
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Bisogna veramente che l'uomo muoia perché altri possa appurare, ed ei stesso, il di lui giusto valore.
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Bisogna sempre dare spontaneamente quello che non si può impedire ti venga tolto.
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Soglionsi per lo più i libri dedicare alle persone potenti, perché gli autori credono ritrarne chi lustro, chi protezione, chi mercede.
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Ma quelle carte, ai di cui autori altro non manca che il pienamente e fortemente volere, portano spesso in fronte il nome o di un principe, o di alcun suo satellite; e ad ogni modo pur sempre, di un qualche tuo fierissimo naturale nemico.
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Far tacere un vecchio è cosa difficile. Far poi tacere un vecchio autore è cosa impossibile.
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Leggere, come io l'intendo, vuol dire profondamente pensare.
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Non è meraviglia, se tu disdegni finora di volgere benigno il tuo sguardo ai moderni popoli, e di favorire in quelle contaminate carte alcune poche verità avviluppate dal timore fra sensi oscuri ed ambigui, ed inorpellate dall'adulazione.
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Il parlare, e molto più lo scrivere di sé stesso, nasce senza alcun dubbio dal molto amor di sé stesso.
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Non voglio a questa mia Vita far precedere né deboli scuse, né false o illusorie ragioni, le quali non mi verrebbero a ogni modo punto credute da altri; e della mia futura veracità in questo mio scritto assai mal saggio darebbero.
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Mai si può veramente ben conoscere il pregio e l'utilità d'un amico verace, quanto nel dolore.
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Oh, quanto è sottile, e invisibile quasi la differenza che passa fra il seme delle nostre virtù e dei nostri vizi.
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Angeli della Vittoria Angeli della Vittoria
I serafini
Elizabeth Clare Prophet

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