Leo Longanesi - Aforismi e Frasi Famose

Giornalista, Pittore, Disegnatore, Editore e Aforista
(Bagnacavallo, 30 agosto 1905 – Milano, 27 settembre 1957)

Le apparenze hanno per me uno straordinario valore e giudico tutto dall'abito. Ho il coraggio di essere superficiale.

Due stupidi sono due stupidi. diecimila stupidi sono una forza storica.

Nulla si difende con così tanto calore quanto quelle idee a cui non si crede.

La nostra vita è un test. Se fosse una vita vera ci direbbero dove andare e che cosa fare.

È così egocentrico che se va a un matrimonio vorrebbe essere la sposa e a un funerale il morto.

Non sono le idee che mi spaventano, ma le facce che rappresentano queste idee.

Il paradosso è il lusso delle persone di spirito, la verità è il luogo comune dei mediocri.

È meglio assumere un sottosegretario che una responsabilità.

Se le religioni fossero molto chiare perderebbero, coll'andar del tempo, i credenti.

L’Italia è un paese abitato da un popolo buono a niente e quindi capace di tutto.

Non datemi consigli! So sbagliare da solo.

La Natura ha strane leggi, ma lei, almeno le rispetta.

Esistono tipi che assumono una personalità soltanto al telefono.

L'italiano: totalitario in cucina, democratico in parlamento, cattolico a letto, comunista in fabbrica.

Sono un conservatore in un paese come l’Italia in cui non c’è niente da conservare.

Ci si conserva onesti il tempo necessario che basta per poter accusare gli avversari e prendergli il posto.

L’esperto è un signore che, a pagamento, ti spiega perché ha sbagliato l’analisi precedente.

I buoni sentimenti promuovono sempre ottimi affari.

Quando suona il campanello della loro coscienza, fingono di non essere in casa.

I ricordi sono come i sogni: si interpretano.

Tutte le rivoluzioni cominciano per strada e finiscono a tavola.

I problemi sociali non si risolvono mai: invecchiano, passano di moda e si dimenticano.

La nostra ricchezza è il disordine, che poi è anche la nostra miseria.

La miseria italiana è la grande scusa che permette al governo di gettar via denari.

Non è la libertà che manca. Mancano gli uomini liberi.

Il contrario di quel che dico mi seduce come un mondo favoloso.

Il tempo di trascorrere il tempo, è l’arte di non inseguirlo.

L’amore è l’attesa di una gioia che, quando arriva, annoia.

La virtù affascina, ma c’è sempre in noi la speranza di poterla corrompere.

Cielo chiaro, sole splendente; se non piove, siamo tutti ottimisti.

Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo.

Quando potremo raccontare la verità non ce la ricorderemo più.

La noia segue l’ordine e precede le bufere.

La mia fantasia è inceppata: ho bisogno di un piccolo dispiacere.

Non capisce, ma non capisce con grande autorità e competenza.

Non bisogna appoggiarsi troppo ai principi perché poi si afflosciano.

L’intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto.

Tutto ciò che non so l'ho imparato a scuola.

Un’idea che non trova posto a sedere è capace di fare la rivoluzione.

Il signore è uscito a sinistra, ma torna a destra per l'ora di pranzo: telefoni più tardi.

La quiete mi annoia, l’inquietudine mi irrita. Cerco una via di mezzo, ma la cerco dove sono sicuro di non trovarla.

La carne in scatola americana la mangio, ma le ideologie che l'accompagnano le lascio sul piatto.

Si attende qualcosa di nuovo, con la certezza che nulla può sembrarci ancora nuovo.

Ci sono anche dolori di lusso, che recano lustro a chi li sopporta.

Un vero giornalista: spiega benissimo quello che non sa.

Il napoletano non chiede l'elemosina, ve la suggerisce.

Alla storia non si chiede né il numero dei morti né il costo delle grandi imprese!

La famiglia è uno stato che riceve autorità dalla noia, dalle convenienze e dalla paura di morir soli in casa.

FRASI SUL GIORNALISMO