Aldo Moro - Frasi Famose

Politico Italiano
(Maglie, 23 Settembre 1916 - Roma, 9 Maggio - 1978)

Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.
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Nessuno è chiamato a scegliere tra l'essere in Europa e essere nel Mediterraneo, poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo.
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Non basta parlare per avere la coscienza a posto: noi abbiamo un limite, noi siamo dei politici e la cosa più appropriata e garantita che noi possiamo fare è di lasciare libero corso alla giustizia, è fare in modo che un giudice, finalmente un vero giudice, possa emettere il suo verdetto.
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Nessuna persona ai margini, nessuna persona esclusa dalla vitalità e dal valore della vita sociale. Nessuna zona d'ombra, niente che sia morto, niente che sia fuori dalla linfa vitale della società.
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Per fare le cose, occorre tutto il tempo che occorre.
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Non ci devono essere vittime sacrificali, non si devono fare sacrifici umani. La Dc fa quadrato attorno ai suoi uomini, non ci processerete sulle piazze, non ci lasceremo processare.
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La razza è l'elemento biologico che, creando particolari affinità, condiziona l'individuazione del settore particolare della esperienza sociale, che è il primo elemento discriminativo delle particolarità dello Stato.
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Vi è forse, nel tener duro contro di me, un'indicazione americana e tedesca?
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Caro Onorevole Andreotti, non le basterà la cortesia diplomatica del Presidente Carter, che le dà (si vede che se ne intende poco) tutti i successi del trentennio democristiano, per passare alla storia. Passerà alla triste cronaca, soprattutto ora, che le si addice.
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Io credo dunque nei partiti; nei partiti, diversi come sono diversi gli uomini e le loro intuizioni, come son diversi gli interessi e gli ideali che essi esprimono.
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Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere.
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Si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con le sue difficoltà.”
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L’equilibrio tra le crescenti libertà della società moderna ed il potere necessario all’ordine collettivo è fra i più grandi, se non il più grande problema della nostra epoca.
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Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana e si pone con un limite invalicabile: le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di decisione, il pluralismo che esprime la molteplicità irriducibile delle libere forme della vita comunitaria.
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Non è importante che pensiamo le stesse cose, che immaginiamo e speriamo lo stesso identico destino, ma è invece straordinariamente importante che, ferma la fede di ciascuno nel proprio originale contributo per la salvezza dell’uomo e del mondo, tutti abbiano il proprio libero respiro, tutti il proprio spazio intangibile nel quale vivere la propria esperienza di rinnovamento e di verità, tutti collegati l’uno all’altro nella comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo.
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La verà libertà si vive faticosamente tra continue insidie.
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Il decentramento nella gestione degli interessi comuni, la determinazione di centri più vicini e controllabili, la fiducia riposta nei direttamente interessati, sono altrettanti strumenti dell'avvicinamento del potere agli amministrati e dell'umanizzazione di esso come garanzia del suo retto fine.
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I 55 Giorni che Hanno Cambiato l'Italia I 55 Giorni che Hanno Cambiato l'Italia
Perché aldo moro doveva morire? La storia vera
Ferdinando Imposimato

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