Papa Giovanni XXIII - Aforismi Frasi e Pensieri

Aforismi e Frasi di Papa Roncalli
Nato Angelo Giuseppe Roncalli fu 261° Papa della Chiesa Cattolica
(1881 - 1963)

Basta ricordare ai giovani che il mondo esisteva già prima di loro e ricordare ai vecchi che il mondo esisterà anche dopo di loro.
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Il superfluo si misura dal bisogno degli altri.
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Gli uomini sono come il vino. Alcuni diventano aceto, i migliori invecchiano bene.
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Cerchiamo sempre ciò che ci unisce, mai quello che ci divide.
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Anche quando ci può essere la necessità di uno sfogo, in certe ore di solitudine e di abbandono, il silenzio e la mitezza sono temperamenti che rendono più fruttuoso il patire qualche cosa per amore di Gesù.
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Dio non guarda alle molteplicità delle azioni, ma al modo in cui si fanno.
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Bisogna comandare solo ciò che è essenziale e che si ha fondata speranza che venga eseguito.
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Sono capace di seguire la mia morte passo dopo passo. Ora mi muovo piano dietro la fine.
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Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera...Osservatela in alto, a guardare a questo spettacolo. Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: "Questa è la carezza del Papa".
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I figli, dicono, non basta farli; v'è la seccaggine dell'educarli.
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Di fatto, se interrogo me stesso, non saprei che cosa desiderare o fare di diverso da quello che faccio ora.
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Ognuno può diventare papa. La prova di ciò è che io lo sono diventato.
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Un atto della più alta importanza compiuto dalle Nazioni Unite è la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo approvata in Assemblea generale il 10 dicembre 1948. Nel preambolo della stessa dichiarazione si proclama come un ideale da perseguirsi da tutti i popoli e da tutte le nazioni l'effettivo riconoscimento e rispetto di quei diritti e delle rispettive libertà.
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Mi accade spesso di svegliarmi di notte e cominciare a pensare a una serie di gravi problemi e decidere di parlarne col Papa. Poi mi sveglio completamente e mi ricordo che io sono il Papa!
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La vera pace è tranquillità nella libertà.
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In una convivenza ordinata e feconda va posto come fondamento il principio che ogni essere umano è persona cioè una natura dotata di intelligenza e di volontà libera; e quindi è soggetto di diritti e di doveri che scaturiscono immediatamente e simultaneamente dalla sua stessa natura: diritti e doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili.
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Cos'è la tradizione? È il progresso che è stato fatto ieri, come il progresso che noi dobbiamo fare oggi costituirà la tradizione di domani.
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Il mondo non ha più fascini per me. Voglio essere tutto e solo di Dio, penetrato dalla sua luce, splendente della carità verso la Chiesa e le anime.
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Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera. Osservatela in alto, a guardare questo spettacolo. [...] Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: "Questa è la carezza del Papa". Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto.
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La figura di San Francesco di Sales non è di quelle che si possono contenere entro limitati orizzonti: essa ci si leva innanzi alla mente, alta e serena : più alta dei monti della sua Savoia, più serena del cielo ridente che si specchia nelle acque azzurre del piccolo lago di Annecy ... In verità San Francesco di Sales fu il più amabile tra i santi, e Iddio lo mandava al mondo in un'ora di tristezza ... Ed egli apparve ed è rimasto come l'incarnazione della pietà sorridente e forte. in cui si fondono la poesia ingenua di San Francesco d'Assisi e l'amore chiaroveggente di Sant'Agostino.
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Il Rosario, che dall'inizio del 1958, mi sono impegnato di recitare devotamente tutto intero, è divenuto esercizio di continuata meditazione e di contemplazione tranquilla e quotidiana, che tiene aperto il mio spirito sul campo vastissimo del mio magistero e ministero di Pastore massimo della Chiesa, e di padre universale delle anime.
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Gli abiti episcopali sempre mi richiameranno lo splendorem animarum che essi significano, come vera gloria del vescovo. Guai a me se mi fossero motivo di vanità!
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I terremoti, le inondazioni, le carestie, le pestilenze sono applicazioni di cieche leggi della natura: cieche, perché la natura materiale non ha intelligenza né libertà.
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Il mio sacerdozio è non solo sacrificio per i peccati del mondo e miei, ma ancora è apostolato di verità e di carità.
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Il tempo che do all'azione deve essere proporzionato su quello che do all'opus Dei, cioè all'orazione.
Io non desidero, io non voglio niente fuori dell'obbedienza alle disposizioni, istruzioni e desideri del Santo Padre e della Santa Sede.
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L'altra notte verso l'una pioveva a dirotto, ma i pescatori erano là, impavidi, alla loro rude fatica. Oh, che confusione per me, per noi preti, piscatores hominum, davanti a questo esempio.
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La bontà vigilante, paziente e longanime, arriva ben più in là e più rapidamente che non il rigore e il frustino.
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La conoscenza che noi abbiamo della fragilezza umana deve essere a noi, medici delle anime, motivo a compatire, a sollevare, a incoraggiare altrui; ma non a scusare noi stessi.
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La guerra è voluta invece dagli uomini, a occhi aperti, a dispetto di tutte le leggi più sacre. Per questo è tanto più grave.
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La mia umile e ormai lunga vita si è sviluppata come un gomitolo, sotto il segno della semplicità e della purezza. Nulla mi costa il riconoscere e il ripetere che io sono e non valgo che un bel niente.
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La prima delle cardinali è la prudenza. È qui che si battono, e spesso restano battuti, papi, vescovi, re e comandanti. Questa è la virtù caratteristica del diplomatico.
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Le porte del paradiso sono due: innocenza e penitenza.
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Maggior scrupolo nell'uso del mio tempo: fare subito, tutto, presto e bene; non aspettare; non mettere le cose secondarie avanti alle principali; sempre alacre, occupato, sereno.
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Non basta una misericordia qualunque. Il peso delle iniquità sociali e personali è così grave che non basta un gesto di carità ordinaria a perdonarle.
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Non cerco, non voglio la gloria di questo mondo; l'aspetto molto grande nell'altro.
O Maria, madre mia, se non mi soccorrete adesso che ne ho tanto bisogno, che chierico, che prete sarò io?
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Quando il mio amor proprio, approfittandosi di qualche momento di disattenzione, costruirà i suoi castelli in aria, mi vorrà far volare, volare, io mi faccio una legge di pensare sempre a questi tre luoghi: il Getsemani, la casa di Caifas, il Calvario.
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Siamo tutti un po' bambini bisognosi di essere guidati dalla voce viva di chi ci presenta la dottrina bella e preparata.
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Specialmente sarò attento alla santa liturgia, messa e breviario, al santo rosario meditato bene, alle altre pratiche, il cui uso fedele è la salvaguardia della pietà sacerdotale.
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Le Profezie di Papa Giovanni Le Profezie di Papa Giovanni
La storia dell'umanità dal 1935 al 2033
Pier Carpi

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