Nicolas Chamfort - Aforismi e Frasi Famose

Scrittore e Aforista Francese
(Clermont-Ferrand, 6 aprile 1741 – Parigi, 13 aprile 1794)

Tutte le passioni sono eccessi; anzi sono passioni soltanto perché eccedono.

Il pensiero consola di tutto e rimedia a tutto. Se vi fa del male, domandategliene rimedio: ve lo darà.

Vi sono due cose a cui si deve fare l'abitudine, se non si vuole trovare insopportabile l'esistenza: mi riferisco alle ingiurie del tempo e alle ingiurie degli uomini.

Il pessimista si lamenta al vento, l'ottimista aspetta che il vento cambi
ed il realista aggiusta le vele.

Bisogna riconoscere che, per essere felici in questo mondo, ci sono delle facoltà dell'anima che bisogna interamente paralizzare.

Godi e fai godere, senza far male a te stesso o a qualche altro: ecco qui, credo, tutta quanta la morale.

Ci sono sciocchezze ben presentate come ci sono sciocchi ben vestiti.

Quando si vuole riuscire simpatici in società bisogna rassegnarsi a lasciarsi insegnare molte cose da gente che le ignora.

Ci sono più pazzi che savi, e nel savio medesimo c'è più follia che saggezza.

Le belle ragazze hanno un'infelicità comune ai re: non hanno amici e non se ne accorgono.

La società si compone di due grandi classi: quelli che hanno più pranzi che appetito, e quelli che hanno più appetito che pranzi.

Le passioni fanno vivere l'uomo, la saggezza lo fa soltanto vivere a lungo.

La falsa modestia è la più decente fra tutte le bugie.

La giornata più perduta è quella in cui non si è riso.

A certe cose è più facile dare veste legale che legittima.

Celebrità: il vantaggio di esser conosciuto da coloro che non vi conoscono affatto.

La Natura non mi ha detto: "Non essere povero"; e ancor meno "Sii ricco"; mi grida tuttavia: "Sii indipendente".

Che cosa diventa un presuntuoso, privo della sua presunzione? Provate a levar le ali ad una farfalla: non resta che un verme.

Rinunciando al mondo e alla fortuna, ho trovato la felicità, la quiete, la salute, persino la ricchezza; e a dispetto del proverbio, mi accorgo che chi abbandona la partita la vince.

L'amore piace più del matrimonio, per la ragione che i romanzi sono più divertenti della storia.

L'amante troppo amato dalla sua amante finisce con l'amarla di meno, e viceversa.

Un uomo innamorato è un uomo che vuole essere più amabile di quanto non possa; ecco perché quasi tutti gli innamorati sono ridicoli.

Gli uomini si governano con la testa. Non si gioca a scacchi col buon cuore.

La parola più ragionevole che sia stata detta sul celibato e sul matrimonio è questa: qualunque cosa farai, te ne pentirai.

La filosofia, come la medicina, dispone di molti farmaci: poche buone medicine e quasi nessun rimedio specifico.

Quel che ho imparato, non lo so più. Il poco che so ancora, l'ho intuito.

La maggior parte di coloro che raccolgono versi o frasi spiritose assomiglia ai mangiatori di ciliegie o di ostriche, che incominciano a scegliere le migliori e poi finiscono per mangiare tutto.

Per quanto male un uomo possa pensare delle donne, non c'è donna che non ne pensi ancor peggio di lui.

Non legarsi alla personalità di nessuno, essere uomo del proprio cuore, dei propri principi, dei propri sentimenti: questo è quanto ho visto di più raro.

Solo l'inutilità del primo diluvio ha impedito a Dio di mandarne un secondo.

I desideri smodati sono fonte di sofferenza, e la felicità della vita comincia solamente dove essi finiscono.

La felicità non è cosa facile: è molto difficile trovarla in noi stessi e impossibile trovarla altrove.

Un ottuso che, con un'improvvisa illuminazione di mente, stupisce e scandalizza, è come un cavallo da tiro spinto al galoppo.

Avete tre tipi di amici: quelli che vi amano, quelli che non vi danno la giusta attenzione e quelli che vi detestano.

Che cos'è un'amante? Una donna presso la quale ci dimentichiamo quel che si sa a memoria, come dire tutti i difetti del suo sesso.

La calunnia è una vespa che infastidisce e contro la quale non bisogna fare nessun movimento, meno di esser certi di ucciderla, altrimenti essa torna all'attacco più infuriata che mai.

Un confessore si recò da un moribondo e gli disse: “Vengo a esortarvi a morire in pace”. L'altro rispose: “E io vi esorto a lasciarmi morire in pace.”

Nelle grandi cose, gli uomini si mostrano come conviene loro manifestarsi; nelle piccole quali effettivamente sono.

L'ambizione si attacca più facilmente alle anime piccole che alle grandi, come il fuoco si appicca più facilmente alla paglia e alle capanne che ai palazzi.

In amore tutto è vero e tutto è falso; l'amore è la sola cosa in cui non si può dire niente di assurdo.

Le opere che uno scrittore fa con piacere sono spesso le migliori, come i figli dell'amore sono i più belli.

Si aspira all'inattività di un malvagio e al silenzio di un ottuso.

Le massime generali sono, nella disciplina della vita, ciò che la pratica è per l'arte.

Imparando a conoscere i mali della natura, si disprezza la morte; imparando a conoscere quelli della società, si disprezza la vita.

Il divorzio è tanto naturale che in molte case esso si corica tutte le notti fra i consorti.

L'amore è come le malattie contagiose; più le si temono e più vi si è soggetti.

La migliore filosofia, relativamente alla gente, è di fondere nei suoi confronti il sarcasmo dell'allegria con l'indulgenza del disprezzo.

L'amore, così come esiste nella società, non è altro che lo scambio di due fantasie e il contatto di due epidermidi.

La ricchezza e l'apparato che ne consegue trasformano la vita in una rappresentazione in cui, col tempo, anche l'uomo più onesto deve, suo malgrado, diventare un commediante.

Non si è uomini di spirito per il solo fatto di avere molte idee, come non basta avere molti soldati per essere buoni generali.

Ad alcuni uomini le illusioni sulle cose che stanno loro a cuore sono necessarie come la vita stessa.

La filosofia, al pari della medicina, rifila molte droghe, pochissimi rimedi buoni e quasi nessun specifico.

Nel vedere quel che succede nel mondo, il più misantropo di tutti finirebbe col rallegrarsi, e Eraclito col morire dal ridere.

Pochi i vizi che impediscono a un uomo di avere tanti amici quanto il possesso di troppe straordinarie qualità.

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