Giulio Andreotti - Aforismi e Frasi Famose

Aforismi e Frasi Famose
Politico Italiano
(Roma 14 Gennaio 1919 - Roma 6 Maggio 2013)
Segno Zodiacale Capricorno

Ci sono pazzi che credono di essere Napoleone e pazzi che credono di poter risanare le Ferrovie dello Stato.
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Il potere logora chi non ce l'ha.
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So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
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La cattiveria dei buoni è pericolosissima.
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A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina.
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L'umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi.
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Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia.
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Si fa bene a tenere un diario; ed è utile che tanta gente lo sappia.
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Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto. Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov'è il cimitero dei cattivi?
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In Politica i tempi del Sole e della Pioggia sono rapidamente cangianti.
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Vorrei campare per vedere anche la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta: a differenza di Padre Pio ho avuto il piacere di conoscerla in vita.
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Di feste in mio onore ne riparleremo quando compirò cent'anni.
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E dire che noi abbiamo sudato lacrime e sangue per fare la riforma agraria e per dare la terra ai contadini. Invece, oggi vogliono dare il contadino al contadino.
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In fondo, io sono postumo di me stesso.
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Chiudo un occhio sui peccati di gola purché non si consumino con troppi generi d'importazione danneggiando la bilancia commerciale.
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Aveva spiccatissimo il senso della famiglia. Era infatti bigamo ed oltre.
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Credo fermamente ai ricorsi storici ed in qualche modo alla immutabilità della subcoscienza collettiva delle città e delle popolazioni.
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Vi è un genere pericoloso di numismatici: i collezionisti di moneta corrente.
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Meglio tirare a campare che tirare le cuoia.
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Spero di morire il più tardi possibile. Ma se dovessi morire tra un minuto so che nell'aldilà non sarei chiamato a rispondere né di Pecorelli, né della mafia. Di altre cose sì. Ma su questo ho le carte in regola.
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Se fossi nato in un campo profughi del Libano, forse sarei diventato anch'io un terrorista.
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Da studente, la lettura dei classici, che di solito si subisce come una tortura, a me piacque molto. È nata forse lì una mia simpatia per Cicerone, che mi portò fino a presiedere un istituto di studi sul grande Arpinate.
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Sia i miopi che i presbiti, in politica, sono pericolosissimi.
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Io distinguerei i morali dai moralisti, perché molti di coloro che parlano di etica, a forza di discutere non hanno poi il tempo di praticarla.
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La lealtà è molto importante, perché quando si sa che di uno ci si può fidare, allora si ha un legame straordinariamente fecondo.
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È molto cattivo, è una mascalzonata, direi. Cerca di rivoltare la realtà facendomi parlare con persone che non ho mai conosciuto.
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I miei amici che facevano sport sono morti da tempo.
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Nella sua semplicità popolare il cittadino non sofisticato, passando dinanzi al parlamento o ai ministeri, è talora indotto a porre il dubbio se sia proprio lì che si governi l'Italia.
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Un punto fermo è quello della non opportuna modificabilità della costituzione.
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A parte le guerre puniche, mi viene attribuito veramente tutto.
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La libertà vera ha un intrinseco contenuto di moralità, irrinunciabile.
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Quando scrivo un libro non mi estraneo dal mio impegno politico anche se cerco di immedesimarmi a fondo nelle situazioni studiate e descritte, attualizzandole e prendendole in un certo senso a prestito.
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Essendo noi uomini medi, le vie di mezzo sono, per noi, le più congeniali.
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Austerità: costume di parsimonia nel comportamento e nell'utilizzo dei beni; tanto più meritevole se non imposta e strettamente necessaria.
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Clericalismo: la confusione abituale tra quel che è di Cesare e quel che è di Dio.
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Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due.
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L'Innocenza di Giulio - Giulio Cavalli L'Innocenza di Giulio
Andreotti e la mafia
Giulio Cavalli

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